Autore Topic: 'Call to action' per la sopravvivenza: minori, l’Unicef sfida il mondo  (Letto 429 volte)

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Offline ambarambacicicoco

'Call to action' per la sopravvivenza: minori, l’Unicef sfida il mondo
Appello a ridurre la mortalità: 'Entro il 2035 scendere da 57 a 20 decessi ogni 1000 nati vivi'


Oltre 80 governi, insieme a molti partner del settore privato, della societa' civile e di organizzazioni religiose, lanciano una 'call to action' per la sopravvivenza dei bambini - un forum di alto livello promosso dai Governi di Etiopia, India e Stati Uniti, in collaborazione con l'Unicef, per portare avanti, a livello mondiale, un impegno globale per salvare la vita dei bambini.

Negli ultimi 40 anni, nuovi vaccini, il miglioramento delle pratiche di assistenza sanitaria, gli investimenti nel settore dell'istruzione e l'impegno di governi, societa' civile e altri partner hanno contribuito a ridurre il numero di decessi infantili di oltre il 50%. Eppure, milioni di bambini - la maggior parte dei quali in Africa sub-sahariana e Asia meridionale - muoiono ogni anno per cause ampiamente prevenibili prima di raggiungere il loro quinto compleanno. Nel 2010, questo si e' tradotto in 57 bambini morti per 1.000 nati vivi. La 'call to action' sfida il mondo a ridurre la mortalita' infantile a 20 - o anche meno - decessi infantili ogni 1.000 nati vivi in ogni Paese entro il 2035. Il raggiungimento di questo storico traguardo, salvera' la vita ad altri 45 milioni di bambini entro il 2035, avvicinando il mondo all'obiettivo di porre fine alle morti infantili prevenibili. Per fare questo, spiega l'Unicef, "bisognera' quindi massimizzare gli impegni in cinque settori chiave:
1. A livello geografico: crescita degli interventi nei 24 paesi in cui si verificano circa l'80% delle morti di bambini sotto i cinque anni di eta'.
2. Popolazioni molto numerose: ampliamento dell'accesso ai sistemi sanitari per le popolazioni meno abbienti, includendo gruppi rurali e a basso reddito.
3. Soluzioni ad alto impatto: affrontare le cinque cause che rappresentano quasi il 60 per cento dei decessi infantili: polmonite, diarrea, malaria, nascite pre-mature e morti durante il parto.
4. Istruzione e formazione per donne e ragazze: investire nei programmi sanitari per includere la formazione di ragazze, nell'emancipazione delle donne e promuovere una crescita economica inclusiva.
5. Responsabilita' reciproca: raggiungimento degli stessi obiettivi ed utilizzo del comune sistema metrico decimale per la rilevazione dei progressi.

"Abbiamo gli strumenti, le cure e le tecnologie per salvare milioni di vite ogni anno, e non ci sono scuse per non usarli", ha detto il direttore generale dell'Unicef, Anthony Lake. "Per rinnovare la nostra promessa per i bambini nel mondo, dobbiamo concentrarci sulle principali cause di mortalita' infantile come diarrea, polmonite e malaria aumentando la copertura ad alto impatto e le cure a basso costo, valorizzando una piu' ampia innovazione e stimolando una maggiore responsabilita' politica per includere anche i bambini piu' difficili da raggiungere. Il grande obiettivo di prevenire i decessi infantili deve essere la nostra causa comune".

Fonte TelevideoRAI

L'intellettuale è uno che non capisce niente, però con grande autorità e competenza. (Leo Longanesi)
 


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