Un trentenne impiegato in un'azienda di servizi di Prato: è il primo denunciato in Italia per aver tentato di vendere le dichiarazioni dei redditi degli italiani dopo averle scaricate da internet. L'uomo è finito nella trappola tesa dalla Polizia postale, che lo ha denunciato per violazione della privacy in attuazione della delibera del Garante, e ora rischia fino a tre anni di carcere.
Da giorni, come richiesto dalla Procura di Roma, la polizia postale stava monitorando la rete per individuare sia gli utenti che si sono scambiati i file con i redditi degli italiani sia quelli che li hanno messi in vendita. Uno di questi era proprio l'impiegato di Prato, che offriva un cd con tutta la lista a 35 euro. Una volta presi i contatti con il 'venditore', gli agenti gli hanno dato un appuntamento, ma invece di pagarlo lo hanno denunciato. "Questo è un monito per tutti perché la diffusione dei dati è un reato - dice il direttore della divisione investigativa della Polizia Postale, Maurizio Masciopinto - Bisogna prendere coscienza che la facilità dell'utilizzo di internet non esclude il fatto che scaricando certi dati sensibili gli utenti possono provocare gravi danni ad altri". 'Danni di cui - conclude - possono essere chiamati a rispondere''.