La release
2011 di Mandriva è stata rilasciata, una delle più antiche distribuzioni ancora in sviluppo e un tempo una delle più utilizzate in ambito desktop. Il rilascio è avvenuto con diversi mesi di ritardo e a più di otto settimane da quello della distribuzione fork
Mageia (
http://www.mageia.org/it/).
Possiamo trovare tutte le novità di questo rilascio rispetto al precedente 2010.2 nella
pagina wiki (
http://wiki.mandriva.com/en/2011.0_Tour) appositamente preparata:
*
Nuovo release cycle: una nuova distribuzione ogni anno, e un anno e mezzo di supporto per le versioni standard, cui si affiancano delle release Long-Term Support (LTS) per le quali si garantiranno aggiornamenti per tre anni. La prima distribuzione LTS, Mandriva 2011 LTS, sarà pronta per la fine dell’anno;
*
KDE 4 come unico desktop environment supportato: si estremizza la filosofia delle origini della distribuzione (Mandrake era considerata l’alternativa KDE-centrica a Red Hat, che aveva un desktop di default basato su GNOME, oramai tanti anni fa) rimuovendo totalmente il supporto agli altri DE; se gli utenti li vorranno dovranno installare pacchetti non ufficiali;
*
Immagini ISO ibride: in un solo medium si troveranno un live DVD, un DVD di installazione e tutto il necessario per usare un flash drive come punto di partenza;
*
Una sola applicazione per task: le applicazioni sono state scelte accuratamente per evitare sovrapposizioni e ridurre il peso dell’immagine;
*
Nuovo installer e nuovo tema grafico per tutti i componenti della distribuzione, dal boot loader al desktop vero e proprio;
*
Riprogettazione incrementale di KDM e Dolphin da parte dei ROSA Labs, con l’obiettivo di semplificarne l’utilizzo e la user experience;
*
Inclusione di Mozilla Firefox 5.0.1 e Mozilla Thunderbird 6.0 per la navigazione Web e la gestione della posta;
*
LibreOffice 3.4.2 al posto di OpenOffice;
*
PiTiVi come editor video;
*
Clementine al posto di Amarok come player audio;
*
Mandriva Package Manager per la gestione dei pacchetti;
*
Modifiche ROSA Labs a KDE: SimpleWelcome al posto di Kickoff come menu principale, TimeFrame per Nepomuk, StackFolder per l’organizzazione delle cartelle più usate sul desktop e RocketBar come barra delle applicazioni;
*
MandrivaSync: servizio simile a Ubuntu One o Dropbox per la memorizzazione e la sincronizzazione di documenti sul cloud;
*
Mandriva Sphere come interfaccia desktop per la ricerca di informazioni a proposito di problemi della distribuzione.
La parola a voi: basteranno queste novità a far riguadagnare a Mandriva il terreno perduto a favore di Ubuntu e Fedora?
da "oneopensource.it"