Non rimarrà alla storia per l’innovazione, dato che da Ubuntu è possibile derivare una distribuzione simile in pochi passi, ma potrebbe rivelarsi un’eccellente sorpresa. Di che parliamo? Ma dell’ultima “spin” della popolare distribuzione di
Canonical, al secolo
Ubuntu GNOME Shell Remix 11.10.
La distribuzione, come risulta “piuttosto” facile intuire, eliminando alla radice la sua GUI, ha impiantato
dentro Ubuntu 11.10 GNOME Shell 3.2, il tutto già pronto all’uso sin dal primo avvio. Per alcuni una comodità, soprattutto per chi volesse usare il Fallback di GNOME su Ubuntu (e senza il residuo della barra in alto a infastidirlo).
Conferme e smentite per la dotazione software, che vede tra gli altri i seguenti software installati di default (molti facenti parte già di GNOME):
Firefox, Empathy, LibreOffice, Shotwell, Banshee, Totem, Evolution.
L’ottimo (seppur lento)
Ubuntu Software Center rimane al suo posto, ed è doveroso segnalare alcuni bachi di gioventù.
Una differenza macroscopica vede
GDM tornare prepotentemente al timone (in luogo di LightDM), mentre i temi ubuntiani sono stati rimossi così come le scrollbar laterali, favorendo un’user experience molto più aderente alle scelte del team di designer di GNOME.

Ubuntu Gnome Shell Remix 32 bitUbuntu Gnome Shell Remix 64 bit
di Marco Buratto da "oneopensource.it"