Il club bergamasco piange la scomparsa dell'ex presidente, in carica dal 1994 al 2008 quando entrò in coma per un'emorragia cerebrale
Il calcio italiano è in lutto per la scomparsa dell'ex presidente dell'Atalanta, Ivan Ruggeri. A dare la notizia della morte dell'ex numero 1 della "Dea", il club nerazzurro sul proprio sito internet. "L'Atalanta è in lutto, è scomparso Ivan Ruggeri, presidente della società nerazzurra dal 1994 al 2008. Il presidente Antonio Percassi - si legge sul portale della società - e tutta la famiglia atalantina partecipano con commozione al dolore della famiglia Ruggeri".
Ruggeri rimane nell'ombra anche se il suo legame con il club nerazzurro è sempre più forte al punto che, nel febbraio del '94, mentre la squadra costruita per l'Europa scivola piano piano verso la serie B, rileva la proprietà dell'Atalanta da Antonio Percassi, prendendo le redini della società. Già vicepresidente con Cesare Bortolotti, Ruggeri agisce con grande decisione, conferma Franco Previtale come direttore sportivo e richiama subito Giacomo Randazzo a cui affida l'incarico di direttore generale. Nella sua prima vera stagione, con Emiliano Mondonico in panchina, il presidente dei bergamaschi riporta la squadra in serie A e anche l'anno successivo riserva delle belle soddisfazioni, come una salvezza tranquilla e una finale di coppa Italia persa contro la Fiorentina. È l'Atalanta dei giovani, dei talentuosi Morfeo, Inzaghi e Vieri, della sorpresa Montero ma dopo alcune belle stagioni e la tragica scomparsa in un incidente stradale, nel febbraio del '97, di Federico Pisani, nel '98 c'è il ritorno in B. Ruggeri non si perde d'animo, punta prima su Mutti poi sul 'magò del settore giovanile Vavassori e nel 2000 c'è il ritorno tra i grandi. Ruggeri può sorridere ma il bello deve ancora venire perché l'Atalanta si improvvisa grande: nelle prime 15 partite di campionato nessuna sconfitta, testa della classifica e un bilancio di 20 settimane nei primi 4 posti prima di una flessione finale che vede i Vavassori Boys chiudere al settimo posto, a cinque punti dalla zona Uefa.
La stagione successiva non riserva le stesse soddisfazioni a Ruggeri, che vede i suoi annaspare prima di ottenere una salvezza sofferta grazie a uno strepitoso Cristiano Doni, che conquista un posto nella spedizione azzurra ai Mondiali del 2002. Gli anni seguenti sono amari per Ruggeri, che vede i suoi fare l'altalena tra serie A e B e solo nel 2005-06 il presidente può tornare a sorridere: con l'emergente Stefano Colantuono alla guida, la formazione orobica domina il campionato cadetto con una stagione da record (81 punti e 24 vittorie) e la promozione più veloce (tre giornate d'anticipo) della sua storia. Al ritorno in A, nella stagione che avrebbe portato al centenario, la truppa di Colantuono si conferma e chiude all'ottavo posto, a ridosso della zona Uefa, poi il nuovo cambio in panchina con l'arrivo di Del Neri. Ruggeri, intanto, si specializza nel rilancio di campioni su cui nessuno voleva scommettere più, ora Cristiano Doni, ora Christian Vieri, ma dall'altro lato non fa mancare nemmeno il suo impegno contro la violenza nel calcio, basta pensare alla dura presa di posizione da parte della società e dei giocatori contro gli ultras della curva Nord che avevano portato all'interruzione, lo scorso 11 novembre, della partita con il Milan poche ore dopo la morte del tifoso laziale Gabriele Sandri. Ruggeri intraprende una battaglia nobile nella quale, però, si lamenta in più di un'occasione di venir lasciato solo. Per sua fortuna c'è il campo a dargli soddisfazioni, con i ragazzi di Del Neri che si affermano tra le realtà più belle del campionato.
A gennaio del 2008 una emorragia cerebrale colpisce il presidente Ruggeri che, a causa della persistente criticità delle proprie condizioni, ad aprile dello stesso anno viene affiancato alla presidenza dalla figlia Francesca, in qualità di vicepresidente, e dal figlio Alessandro in qualità di amministratore delegato. Il 3 settembre 2008 viene nominato presidente il figlio Alessandro. Mesi difficili per il club e il 14 maggio 2010 Alessandro e Francesca Ruggeri, detentori del pacchetto azionario di maggioranza della società, annunciano la messa in vendita della proprietà nerazzurra. A giugno 2010 Antonio Percassi riesce ad acquisire il 70% delle azioni della società, ritornando alla guida degli orobici dopo sedici anni. Oggi, proprio sul sito internet del club nerazzurro, il comunicato che annuncia la scomparsa dell'ex numero 1 della "Dea". "L'Atalanta Bergamasca Calcio è in lutto, è scomparso Ivan Ruggeri, presidente della Società nerazzurra dal 1994 al 2008. Il presidente Antonio Percassi e tutta la famiglia atalantina partecipano con commozione al dolore della famiglia Ruggeri".
Italpress